mercoledì 2 novembre 2016

Step 08 - I colori nei detti popolari

Un fattore molto rilevante nella cultura di ogni paese è la narrazione popolare, i racconti, i proverbi e i detti che si tramandano verbalmente di generazione in generazione. Spesso sono saggezze che danno insegnamenti di vita, ma sono anche semplicemente frasi che accompagnano la crescita di tutti noi. Col passare delle generazioni, certamente, questo tramandare parole si è molto rallentato, io ho venti anni e a malincuore posso ricordare poche saggezze donatemi dalla nonna materna.

Rimanendo attinenti al tema fulcro di questo diario digitale, dobbiamo ampliare (come solito) la ricerca ai colori limitrofi come il viola. Con questo, troviamo un detto relativo ai santi di Gennaio:


San Fabian e Sebastian i ven via cun la viöla in man.

(San Fabiano e Sebastiano vengono con la viola in mano)


Un bel concerto di flauto e di viola non satolla chi ha fame e non consola.

(un bel concerto di flauto e di viola non saziano chi ha fame e non consola)




Mentre a livello superstizioso, il viola nel teatro porta sfortuna perchè è il colore dei paramenti sacri usati durante la Quaresima. Nel medioevo venivano vietati, proprio in quel periodo, tutti i tipi di rappresentazioni teatrali e di spettacoli pubblici che si tenevano per le vie o le piazze delle città. Ciò comportava per gli attori e per tutti coloro che vivevano di solo teatro notevoli disagi. Non potendo lavorare, le compagnie teatrali non avevano neanche i mezzi per procurarsi il pane quotidiano, ed erano costrette a tirare la cinghia.

Questo è il motivo per cui il colore viola è odiato da tutti gli artisti, in generale, ma è vietato soprattutto in teatro dove con il passare dei secoli è diventato vera e propria superstizione.

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